L’ agricoltura è l’attività
svolta dall’uomo che consiste nella coltivazione di piante, con lo scopo di
ottenere prodotti da utilizzare per l’ alimentazione dell’ uomo e degli animali
e a scopi industriali.
I modi per fare agricoltura sono
cambiati nel tempo, possiamo ad oggi distinguere:
L’agricoltura sinergica,
in particolare, si basa su pratiche agronomiche che mirano alla fertilità del
suolo e alla conseguente migliore salute
del sistema Suolo- microrganismi- piante piuttosto che all’ aumento della
produttività, esattamente come l’ agricoltura biologica, ma con misure più incisive.
La principale caratteristica del metodo sinergico è il
fatto che viene praticato su strutture permanenti, i passaggi, che vengono normalmente lasciati tra le file di ortaggi
per le cure e la raccolta; in agricoltura sinergica sono permanenti, quindi si
stabilisce in modo univoco dove si cammina e dove si coltiva. Vengono
chiamati “passaggi” le parti
calpestabili e “aiuole” le parti coltivabili.
Le parti coltivate vengono
rialzate dal livello dei passaggi (c.ca
30-50 cm), sono larghe 120cm e lunghe
quanto si vuole ( si consiglia che non superino i 5 mt), i passaggi sono invece
larghi 50 cm.
Su queste aiuole viene effettuata una pacciamatura con paglia e residui vegetali in generale; la
pacciamatura deve essere sempre omogenea e coprente, non si deve mai vedere la
terra nuda. In estate serve per evitare l'eccessiva evaporazione dell'acqua e
la conseguente essiccazione del terreno ed in inverno per evitare gli effetti
delle gelate. Inoltre la pacciamatura impedisce all'acqua piovana di dilavare
gli elementi nutritivi del terreno e di compattarlo perché l'impatto delle
gocce sulla paglia o su altri vegetali che ricoprono i bancali fa arrivare l'acqua
in piccoli spruzzi o gocciolio. Solo all'inizio della primavera può essere
utile aprire un po' la pacciamatura per favorire il riscaldamento del terreno
da parte del sole. La pacciamatura ha un'altra funzione essenziale nel metodo
sinergico, la sua decomposizione costante infatti contribuisce alla formazione
dell'humus, ovvero allo strato fertile del terreno.
In agricoltura sinergica non viene fatta
né l’aratura né zappatura, il grosso dell’ aratura artificiale viene sostituito
in modo naturale dalle radici delle piante, sulle aiuole non viene fatta la monocoltura, vengono piantate almeno tre specie differenti di piante: ecco perché “attività sinergica” (Coltivazione
consociata): le piante si aiutano a vicenda.
Perciò piantiamo in ogni aiuola almeno :
- una leguminosa,
che fissa nel suolo l’azoto (principale nutrimento delle piante) presente
nell’aria;
- una liliacea (aglio, cipolla,
porro, etc..), che ha capacità anti-batteriche;
- un ortaggio appartenente ad altre famiglie: combinati insieme, i vari ortaggi arricchiscono il suolo e creano biomassa, stando comunque attenti alle corrette consociazioni. Non vanno poi dimenticati i fiori, che non rendono solo bello l’orto, ma hanno anch’essi funzioni di protezione, ed erbe aromatiche che, correttamente consociate, aumentano lo sviluppo e il sapori di alcuni ortaggi (pomodoro/basilico, per fare un esempio).
La collaborazione ecologica è il più
importante principio dell'orto sinergico, dove anche in una stessa aiuola c’è
molta varietà di piante: giovani, mature, vecchie, fiorite, morte, già
compostate. Esse vengono raccolte senza mai strapparne le radici, in modo che
possano continuare a dare nutrimento al terreno. Intrecciano relazioni fra
famiglie botaniche diverse, con insetti, lombrichi, microrganismi e funghi che
in agricoltura sinergica sono considerati anch’essi una risorsa e non una
minaccia. Allo stesso modo le «erbacce», o meglio chiamate «erbe spontanee»,
vengono valorizzate per l’importante ruolo ecologico che svolgono, mentre il
suolo, sempre protetto da una copertura organica, appare selvatico.
Gli esseri viventi:
piante, microrganismi, insetti e tutto ciò che esiste in questo tipo di orto,
non ingaggiano lotte biologiche, ma il loro stesso insieme crea salute e difesa
ecologica.
Luigi Maglie
Agia Lecce
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